Benedetto XVI all’udienza generale: l’uomo spesso dimentica la bontà di Dio, che invece resta fedele in ogni tempo.
Radio Vaticana – Redazione SME
Con una riflessione basata sul Salmo 136 e in più parti argomentata a braccio, Benedetto XVI si è rivolto alle crica 30 mila persone in Piazza San Pietro proponendo all’udienza generale un’ampia spiegazione del Salmo denominato “Grande Hallel”, che canta la bontà di Dio e i suoi prodigi nella storia del popolo d’Israele.
Notando come, in duemila anni, la bontà di Dio abbia sempre accompagnato anche la storia della Chiesa, il Papa ha sottolineato fra l’altro che una delle prerogative di Dio è quella di “donare”. Ed ha soggiunto: il Dio che ha creato i cieli e la terra e le grandi luci celesti è Colui che “colma l’universo con la sua presenza di bene prendendosi cura della vita e donando pane”. Quel “pane di vita”, l’Eucaristia, che ci accompagna nella nostra esistenza di credenti, “anticipando la gioia definitiva del banchetto messianico nel Cielo”.